Età del mondo

età dell'uomo

Seminario interdisciplinare

Comitato Scientifico

Elisabetta Berardi (Università degli Studi di Torino, Lingua e letteratura greca)

Massimo Manca (Università degli Studi di Torino, Lingua e letteratura latina)

Enrico Medda (Università di Pisa, Lingua e letteratura greca)

Paolo De Paolis (Università di Verona, Lingua e letteratura latina)

Donato Pirovano (Università degli Studi di Torino, Filologia della letteratura italiana)

Alberto Pelissero (Università degli Studi di Torino, Indologia e tibetologia)


Organizzazione

Elisabetta Berardi

Massimo Manca

Con il patrocinio di

Università di Torino

Dipartimento di Studi Umanistici


Il macrocosmo-mondo e il microcosmo-uomo sono spesso oggetto di analogia nella speculazione letteraria, filosofica, religiosa, mitica. In particolare, è topica l’idea del mondo come essere vivente, soggetto a una nascita, uno sviluppo, un declino e una morte. Si tratta di un concetto che talvolta viene impiegato come semplice metafora, talvolta invece assume una dimensione ontologica più forte. Il tema, riassunto cinquant’anni fa per il mondo greco-latino nell’articolo di Paul Archambault, The Ages of the Man and Ages of the World: a Study of Two Traditions, REA 12 (1966), pp. 193-228, necessita oggi di una messa a punto più estesa e aggiornata.

La creazione del mondo in sei giorni nella Genesi offre per gli ebrei una datazione tradizionale e ha dato origine a moltissime interpretazioni, anche presso i cristiani, che estendono sul piano della periodizzazione storica l’intervento divino e generano la canonica distinzione in sei/sette età; Esiodo inaugura presso l’occidente il mito dell’età dell’oro e della progressiva decadenza, che tanto successo avrà presso le generazioni successive e troviamo mirabilmente espresso da Dante, unito all’interpretazione danielica del sogno di Nabucodonosor, nell’allegoria del gigante del XIV canto dell’Inferno; presso i poeti augustei e gli storici di età imperiale la riflessione sull’invecchiamento e talora ringiovanimento della storia è costante; Ovidio riprende il tema delle quattro età del mondo (e ispirerà la sinfonia n. 1 di Von Dittersdorf); Floro applicherà in termini ‘forti’ l’umanizzazione delle età del mondo; il mitografo Fulgenzio dedicherà un’opera apposita al tema delle età del mondo e dell’uomo; in ambito cristiano notevoli sono le riflessioni di Lattanzio, Ambrogio, Agostino, Beda… e ancora Newton calcolava l’età del mondo e la sua fine sulla base della Bibbia. Sulle età del mondo e dell’uomo hanno riflettuto Bacon, Shakespeare, Pascal, Bossuet, Lessing, Herder, Schelling, fino alle recenti creazioni artistiche del designer Mathieu Lehanneur. Infiniti spunti offrono inoltre l’Islam e le culture orientali hindu, taoista, buddhista, fra cosmologia lineare e ciclica.

Il Seminario metterà a confronto studiosi di diversa estrazione, uniti dal comune interesse per il tema, alla ricerca di analogie e differenze fra epoche e culture diverse.

Esempi di temi che potranno essere trattati nel Seminario:

-miti e tassonomie delle età del mondo e dell’uomo

-miti e tassonomie delle età del mondo e dell’uomo

-l’età dell’oro

-la senectus mundi

-cosmologie lineari e cicliche

-riflessioni sulla periodizzazione della storia

-iconografia, musica, trasposizioni non testuali delle età del mondo e dell’uomo

-opere specifiche sulle età del mondo e dell’uomo.

L’articolazione del Seminario sarà la seguente:

26 settembre mattina: culture antiche (escluso il mondo greco e romano)

26 settembre pomeriggio: il mondo greco

27 settembre mattina: il mondo romano

27 settembre pomeriggio: tra medioevo e modernità

Torino, 26-27 settembre 2019

info: etadelmondo@gmail.com

elisabetta.berardi@unito.it

massimo.manca@unito.it